Montallegro in un’avventura dell’Ottocento


Montallegro acquerello
Monte Allegro. 14. Maggio 1825. Sicilia. "Riposo del nostro Gruppo"
Deaks!! Signor Walker, EC, signor Stroud. Signor Moor'

da un Album di acquerelli di Elizabeth Campbell, 8x11 pollici.© 2023 ABBOTT and HOLDER

"Monte Allegro è il paese dove abbiamo fatto riposare i nostri muli e abbiamo anche trovato un piccolo posto e vicino una miniera. Il paese oggi si trova ai piedi della montagna su cui ancora sono presenti le rovine delle case, un Castello e le mura, qui gli abitanti furono spinti dai Saraceni e le rovine fanno un ottimo effetto quando ti avvicini, però si sente la mancanza di alberi, perché le rocce sono bianche. La locanda era un posto troppo povero per entrare, e alla fine i proprietari, come migliore alternativa a una casa, trovarono un ulivo a poca distanza dal paese; il posto si trovava in un giovane campo di cotone, la pianta infatti era nelle prime fasi di crescita e non era del tutto diversa da una pianta di fave.

Qui mangiammo le nostre provviste fredde e ci concedemmo un pisolino, il mio non molto lungo, mentre andavo sotto una roccia per disegnare il gruppo che stava riposando, ero così concentrata ma fui piuttosto "elettrizzata" da un serpente nero che passò rapidamente  sul collo del mio piede e con la sua coda mi diede un colpo così forte sulla caviglia che pensai immediatamente che mi avesse morso.

Fu il colpo che attirò la mia attenzione e vidi l'animale per un istante, tanto era veloce, fui preoccupatissima per 'Nip' (il cane bianco sulla sinistra), in quanto l'unica via d'uscita era un cespuglio di rovi alla mia destra. Il signor S. mi era vicino e l'ha visto, ha anche dato una mano nella nostra infruttuosa ricerca, quindi ho concluso che il serpente si fosse ritirato nella sua tana. Si dice che questo tipo di piccolo serpente  nero, con una coda molto spessa, sia molto velenoso. 

Dal paese folle di donne e bambini erano uscite a guardarci. Una vecchia aveva un cesto pieno di carciofi selvatici che trovammo molto rinfrescanti da mangiare. Erano bolliti, freddi e non troppo maturi, e lei aveva tolto tutte le foglie esterne.

Vedemmo un'immensa quantità di piante in tutta l'Isola, specialmente nella parte del Paese in cui arrivammo in poco tempo, dove un lungo sentiero di campagna sembrava abbandonato a questa pianta e al finocchio selvatico, i cui steli avevano tutto l'aspetto di giovani alberi, e un lato della riva ci induceva a immaginare a una piantagione appena piantata. 

Alcuni contadini stavano tagliando gli steli di molti pollici di circonferenza e molto più alti di un uomo. Non ho potuto sapere per quale scopo venissero utilizzati.


Il retro dell'acquerello dove si racconta la giornata. © 2023 ABBOTT and HOLDER

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