Il mistero del restauro del Tempio della Concordia

Ci sono storie in cui più vai a fondo e più ti perdi. Succede, guarda caso, quando la cronologia degli eventi, le date e i personaggi si sovrappongono, si fondono e si sfumano. Certe storie le ho lette, per noia e per passione, su un particolare fumetto. Non avrei mai pensato di ritrovarmele tra le pieghe di vecchi pdf e nuovi epub.

Tempio della Concordia Dylan Dog

La storia, come tutte le altre discipline scientifiche, deve ruotare attorno a un perno, e ha bisogno di una data, che sia a.C o d.C o dopo la fondazione di Roma o delle Olimpiadi poco importa. Eccovi allora la storia millenaria, con un mistero che inizia più o meno trecento anni fa, del cosiddetto Tempio della Concordia, nome che nulla ha a che fare con la Dea romana ma Fazello lo ha battezzato così. Del resto è sempre meglio di uno sterile Tempio A, C o K. 
In una notte (così lo immagino), non dopo il 1720, un fulmine distrusse l'angolo nord orientale del timpano e parte della trabeazione. Sappiamo da fonti di archivio che l'area fu ripristinata, con precisione siciliana, circa 150 anni dopo.
La ricostruzione di questa parte della facciata è un elemento molto importante, un "terminus post quem" (chiedo umilmente perdono ad Alba per avere utilizzato un termine latino) per datare dipinti, disegni o foto che ritraggono il tempio da est.
Sappiamo che Francesco Saverio Cavallari fu sicuramente coinvolto, prima da architetto poi da professore, su importanti interventi di restauro, e due di un certo rilievo: la ricostruzione delle ante e del fregio dell'opistodomo (che è parte occidentale della cella delimitata da due colonne tra i muri) e la ricostruzione dell'angolo del prospetto orientale. Capita anche che leggendo uno scritto non ti fidi e cerchi di attingere, per quello che puoi, direttamente alle fonti. Leggendo ti accorgi però che i fatti si sovrappongono e che non hanno date certe.
Resta da chiedersi se i due interventi siano stati pianificati come appartenenti ad un unico "lotto" o siano due restauri completamente diversi?
Partiamo dalla relazione della commissione del 1934 di cui faceva parte anche il Patricolo. Nel documento si parla, sommariamente, dei principali interventi subiti dal Tempio, in cui vengono indicate alcune date:

Patricolo Tempio Concordia Agrigento

I due interventi in cui fu coinvolto F. S. Cavallari erano particolarmente radicali, si potrebbe pensare che nel 72/73 siano stati fatti in contemporanea.
Una prima data la dà il R. Commissario F. R. Lanza principe di Scalea che, nel verbale redatto il 9 giugno 1883, afferma:
Francesco Saverio Cavallari Tempio Concordia Agrigento
da Studi e Documenti relativi alle antichità agrigentine pubblicati per cura del R. Commissariato degli scavi e Musei di Sicilia 1883-1886 ( pagina 25)

Nello stesso documento, a pagina 34, ossia nella "Relazione del Vice Direttore Saverio Cavallari diretta al R. Commissario dei Musei (...)", lo stesso Cavallari precisa che:

Francesco Saverio Cavallari Tempio Concordia Agrigento

Due restauri simultanei?
Parrebbe di no.
Lucio Trizzino, nel suo libro dedicato al restauro del tempio e ricostruzione della chiesa gregoriana, afferma che ci furono due interventi distinti in cui fu coinvolto Francesco Saverio Cavallari: uno tra la fine del 1869 e il 1870, che interessò l'angolo del fregio nord orientale e il secondo nel 1872/73, ossia il rifacimento dell'area dell'opistodomo.
La risposta definitiva sembra darla lo stesso Cavallari nello scritto: "Sulla Topografia di talune Città greche e dei loro monumenti", stampato a Palermo nel 1879. Anche se le date per qualche motivo non combaciano perfettamente, nella pagina 101 afferma:

Francesco Saverio Cavallari Tempio Concordia Agrigento


restauro angolo Tempio della Concordia
Dettaglio di una foto (N. 333 "Girgenti Tempio della Concordia"), G. Incorpora,
con evidenziata la parte ricostruita del tempio.



La data dell'intervento, probabilmente la consegna dei lavori, fu incisa direttamente sul tufo.


Francesco Saverio Cavallari non fu orgoglioso, non sappiamo se per calcolo o convinzione, degli interventi in cui fu coinvolto:

Francesco Saverio Cavallari Tempio Concordia
Pochi anni dopo, per quanto riguarda il restauro sull'opistodomo, fu scritto "(...) avendo il prof. Cavallari dichiarato che il modo del restauro ivi eseguito non è corrispondente all'antico, e chè detto restauro non è accettabile, sia per la tassellatura, sia per altro, la Commissione unanimamente propone che vi si rimedi nel miglior modo possibile."  (verbale 14 ottobre 1883).
Ma non fu possibile, né tantomeno lo è oggi, rimediare ad un intervento così radicale:

opistodomo Tempio della Concordia Trizzino
Immagine tratta da " Lucio Trizzino, Studi per il restauro", Flaccovio editore, 1984

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